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Memorie ritrovate, mostra-esperimento di Archeoclub d'Italia

Memorie ritrovate, mostra-esperimento di Archeoclub d'Italia

Dai magazzini Soprintendenza di Catania ad aule liceo di Paternò

CATANIA, 17 aprile 2024, 14:24

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Parte da Paternò una rivoluzione nel segno della cooperazione culturale. Si chiama Memorie ritrovate ed è una mostra unica nel suo genere perché porta per la prima volta in una scuola siciliana, luogo simbolo di educazione e crescita culturale, i beni archeologici restituiti alla Soprintendenza di Catania nel 2019 grazie all'Archeoclub d'Italia e conservati nei suoi depositi, frutto di un ritrovamento casuale. Il progetto è primo in Italia insieme al Liceo Tasso di Roma.
    L'evento sarà presentato il 29 aprile alle 11 nell'aula magna del liceo statale Francesco de Sanctis di Paternò. Nella stessa occasione, docenti, archeologi e rappresentanti istituzionali discuteranno "Il ruolo della scuola nella promozione del patrimonio culturale". E' stato infatti grazie a un lavoro sinergico tra la Soprintendenza ai Beni culturali di Catania e l'associazione Archeoclub d'Italia con la sua sede di Ibla Major di Paternò, che si è giunti all'esposizione tra le aule del liceo. Obiettivo è quello di restituire al territorio e alla collettività il patrimonio disseminato nelle tante raccolte private o nei depositi dei musei evidenziando la necessità di rendere fruibili questi beni e continuare a sostenere il lavoro delle forze dell'ordine, impegnate ogni giorno nella lotta contro i ladri di memoria.
    L'iniziativa, prima in Sicilia, è stata resa possibile grazie all'opera della Regione Siciliana che ha messo in atto la Carta di Catania, una innovazione normativa, oggi esportata a livello nazionale, che permette ai reperti trafugati e recuperati di uscir fuori dai depositi ed essere esposti al pubblico e, in particolare a Paternò, in una scuola.
    All'archeologa Rosalba Panvini, docente accademica e già soprintendente regionale e direttrice museale, è stata affidata la direzione scientifica dell'operazione culturale mentre il progetto museografico è dell'architetto Francesco Finocchiaro.
    Il progetto è stato finanziato dall'Ars e dall'assessorato regionale ai Beni culturali e all'identità siciliana, con il patrocinio della Fondazione Federico II e dell'Archeolcub d'Italia. La mostra sarà visitabile dal 29 aprile al 31 maggio.
   
   

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